Il sintomo comunemente descritto come “sangue nell’occhio” è causato dalla rottura dei piccoli capillari superficiali, situati tra la sclera e la congiuntiva; ne consegue un versamento di sangue apprezzabile come una chiazza rossa localizzata nella “parte bianca” dell’occhio (sclera oculare).
Sangue nell’occhio. In campo medico, si parla più correttamente di emorragia sottocongiuntivale (o iposfagma): sottocongiuntivale è il termine utilizzato per descrivere lo spazio situato appena sotto la congiuntiva (la superficie trasparente dell’occhio), mentre “emorragia” si riferisce alla rottura di un vaso sanguigno.
Nella maggior parte dei casi, la perdita di sangue nell’occhio è innocua e non provoca problemi di vista o un rilevante disagio, nonostante il suo aspetto visibile. L’emorragia sottocongiuntivale può essere causata da improvvisi aumenti di pressione, come violenti starnuti o colpi di tosse.In altri casi, può essere dovuta a soffocamento, sollevamento di carichi pesanti, vigoroso sfregamento dell’occhio e vomito. Tuttavia, il sangue nell’occhio può essere determinato anche da condizioni più gravi: trauma contusivo, frattura cranica, aumento della pressione intracranica o intraoculare, ipertensione o disturbi della coagulazione. Di tanto in tanto, la perdita di sangue nell’occhio può anche essere un segno di altri tipi di patologie oculari potenzialmente gravi, soprattutto se associato a secrezione oculare (infezione dell’occhio). Inoltre, l’emorragia sottocongiuntivale può comparire come complicazione post-operatoria minore in chirurgia refrattiva (esempio: LASIK).
La rottura dei capillari può verificarsi anche in persone che soffrono di ipertensione o che assumono anticoagulanti.
Nella maggior parte dei casi, il trattamento non è necessario. Di solito, il versamento di sangue nell’occhio si risolve spontaneamente entro 1-3 settimane